I Costumi del Folklore Maceratese - Li Pistacoppi

I Costumi

Sono riprodotti su modelli originali risalenti alla metà dell’800 (epoca napoleonica), interamente tessuti a telaio e ricamati a mano.

UOMO

CORPETTO: gilet senza maniche, di panno rosso o giallo o damascato per lo sposo maceratese. Confezionato a doppio petto con duplice fila di bottoni. Indossato solo per andare in paese e nei giorni di festa

CAMICIA: bianca, con ampio collo orlato a punto a catenella rosso ricamata sul davanti con motivi floreali di vivaci colori;le maniche larghe sono raccolte da un alto polsino

CALZONI: di panno di colore turchino o rigato bianco e turchino, lunghi fino al ginocchio, con pattina alla marinara, una sola tasca laterale sinistra ed un taschino sul retro. Sono sostenuti dalla fusciacca

FUSCIACCA: fascia di cotone lavorata a mano ai ferri o all’uncinetto dalla futura sposa. Lunga circa tre metri per poterla girare più volte intorno alla vita, legata e lasciata pendere sulla parte sinistra fino al ginocchio. Di colore bianco per gli scapoli e rosso per gli uomini sposati

CALZE: lunghi calzettoni bianchi lavorati a mano con degli appositi ferri, ricamati lateralmente e sostenuti al ginocchio da giarrettiere di velluto colorate

SCARPE: di vacchetta nera allacciate con stringhe colorate o fibbie di metallo. Erano usate solo per andare in chiesa o in paese. In casa e nei campi si usavano gli zoccoli o “ciocchi”

MANTELLO: di panno nero o marrone, molto ampio. Serviva al contadino per ripararsi dal freddo e, all’occorrenza, era usato come improvvisata coperta per l’agnellino o per il vitello appena nato o per gettarlo sulla groppa dell’asino sudato, di ritorno dal lavoro nei campi

FAZZOLETTO: a fiori colorati annodato sul collo a mo di cravatta lasciando liberi i due lembi

ANICELLA: piccolo cerchietto d’oro indossato dall’uomo sul lobo dell’orecchio bucato poco dopo la nascita dalla levatrice (o mammana). Usata per allontanare il malocchio

DONNA

VETTARELLA o LITTELLO o PIETTA: copricapo formato da un tovagliolo i cui lembi laterali sono ripiegati sopra la testa e appuntati con uno spillone. Nei giorni festivi era di colore bianco mentre nei giorni feriali si usava un fazzoletto comune colorato o a fiori

BUSTO o PETTURINA: derivato dall’antica “pettorina”, di stoffa resistente tenuti insieme sul davanti o sul dorso da stringhe colorate. Per renderlo rigido all’interno si cuciono delle bacchette di canna oppure stecche di ossa di balena. Sono di vari colori e adornati a piacere

CAMICIA: di lino o cotone bianco, con la scollatura rotonda o quadrata e rifinita da un merletto (“pizzetto”) applicato anche ai polsini delle ampie maniche

FAZZOLETTO DA SPALLE o SPALLACOLLO: per coprire la scollatura più o meno ampia, di cotone con motivi florelai di vari colori con i bordi ornati da lunghe frange

SOTTANA: usata solo nei giorni festivi o per recarsi in paese; si mette sopra al “guarnello” (gonna indossata sopra il sottanino bianco durante il lavoro nei campi o in casa). La sottana è molto ampia con grossi piegoni increspati alla cintola e voluminosi in modo da accentuare la larghezza. Dai colori vivaci, può essere a righe orizzontali per i giorni feriali e a righe verticali per i giorni festivi. E’ tessuta a telaio

PANNELLA: “zinale” che manca della parte sopra la vita fatto con gli avanzi delle stoffe, può essere a righe o a fiori ma rigorosamente bianco in cucina, serve per non far sporcare la sottana

CALZE: di filo di cotone bianco, lavorate a mano con appositi ferri, arrotolate a metà gamba e fermate sotto il ginocchio con una fettuccia

SCARPE: di vacchetta nera con il tacco basso di colore rosso, adornate da un fiocco appuntato con un bottoncino di ottone. Erano usate solo per andare in chiesa o in paese. In casa e nei campi si usavano gli zoccoli

CORALLI: l’ornamento più comune e importante. La tradizione vuole che la collana di coralli veniva regalata dalla suocera alla futura nuora per darle il benvenuto nella nuova casa e per allontanare il malocchio. Si indossavano anche collane d’oro e d’argento e agli orecchi si portavano le tradizionali “navicelle” o cerchi a mezza luna dai quali pendevano gocce di corallo oppure di filigrana

CORTINARA MACERATESE 

Denominazione derivata da “cortina” ossia piccolo podere coltivato a ortaggi

SOTTANA: a pieghe fitte allacciata al bustino

BUSTO: morbido e basso con spallacci (bretelle), privo di stecche, bordato da un nastro rosso e allacciato con fettucce sul dorso

PANNELLA: rigorosamente bianca con una balza di pizzo

VETTARELLA: cinge tutta la testa in modo da non far uscire i capelli per agevolare la cortinara nel lavoro nell’orto

SCARPE: di vacchetta tinte di nero e allacciate da una grossa fibbia di ottone

VERGARO

GIUBBA: di colore rosato e foderata di giallo, con svariati bottoni

FAZZOLETTO: di seta damascato rosso, si annoda sul collo lasciando cadere i due lembi sul corpetto

CORPETTO: rosso che lascia i primi due bottoni aperti

CALZE: di cotone bianco, arricciate sopra il ginocchio e fermate al polpaccio con una giarrettiera rossa senza fiocco

BRACHE: di colore turchino con bottoni sul davanti ricoperti con la stessa stoffa

SCARPE: di vacchetta color nero allacciate con una fibbia di metallo

SUONATORI

PANTALONI: confezionati con stoffa tessuta a mano seguendo il disegno del rigatino, realizzata grazie all’uso dei licci al telaio. Anche la colorazione del filato è naturale.

CAMICIA: è di cotone bianco ed è abbellita da rifiniture rosse al collo ed ai polsi.

GILET: è rosso ed è confezionato con stoffa tipo panno, morbida per permettere libertà di movimento alle braccia ma anche resistente al contatto con lo strumento musicale come fisarmonica e organetto. Nel periodo invernale si indossa anche la mantella, di stoffa di lana, di colore nero ed ampia, per stare più comodi.

SCARPE: sono di pelle nera; dovevano indossare indumenti comodi e calzare scarpe adeguate perché si recavano nelle aie di campagna e nelle feste di paese a piedi!

In testa portano il cappello di paglia in estate per ripararsi dal caldo mentre in inverno si coprono il capo con il cappello di feltro di lana per non sentire freddo.

Al collo, a mo’ di cravatta i suonatori hanno il fazzoletto a scacchi, in estate aiuta a contenere il sudore mentre nel periodo più freddo, insieme al collo della camicia sollevato ed il bavero della mantella, tiene caldo.

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